Come preparare una valigia


Siete pronte/i per le vacanze?

Io si e sinceramente non vedo l’ora dopo il “digiuno” forzato del 2020!

Con questo articolo voglio darvi le indicazioni, secondo me essenziali, per preparare la valigia perfetta.

Per la parte outfit mi farò aiutare da chi ne sa più di me. Asia Ferraris è un’amica che gestisce il blog Closet Room’s Secret, all’interno del quale ha creato The Squad, un salotto dove darà spazio ad altri creators e dove troverete anche le mie esperienze di viaggio!

Ecco la sua presentazione.

Mi chiamo Asia, studio giurisprudenza a Bologna e ho un blog dove parlo di moda, lifestyle e tantissimo altro, con l’aiuto di alcuni creators.

Il mio social preferito è Instagram, dove condivido tutta la mia vita e parlo di tutto ciò che mi piace.

Ho una passione per l’arte classica, la natura, la pallavolo e gli animali. Adoro viaggiare e fare shopping.

Sono estremamente curiosa e sempre alla ricerca di novità. Ah si, credo di essere stata una principessa in un’altra vita, da qui deriva la mia passione per i reali.

Il mio motto? Sii gentile e abbi coraggio!

ASIA FERRARIS

Torniamo a me. Voglio iniziare questo articolo partendo da quelle che secondo me sono le importanti differenze tra viaggiatrice e turista, perché incidono sulla composizione della valigia!

La turista è una persona che “vede” dei luoghi e si limita a godere delle bellezze architettoniche e paesaggistiche dei Paesi visitati. La parola d’ordine è relax.

Al contrario, una viaggiatrice è una persona che “vive” i luoghi visitati “perdendosi” e toccando tutto con mano. La parola d’ordine è praticità.

La viaggiatrice considera tutto come un’avventura ed è desiderosa di sperimentare le usanze e le tradizioni, cercando di integrarsi, rispettando le regole dei luoghi che visita. La viaggiatrice vuole un viaggio suo, che le appartenga, che sia fatto a sua immagine e somiglianza, seguendo il suo istinto.

Per la viaggiatrice c’è sempre una fase antecedente al viaggio, molto delicata, fatta di studio e preparazione. Per questo argomento non mi ripeto e vi rimando all’articolo “Come preparare un viaggio”.

Torniamo alla valigia. Avete presente il Tetris? Bene. Ottimizzare lo spazio a disposizione ricorda molto quel gioco, allo stesso tempo siate metodiche e preparate il bagaglio con criterio e logica.

Per prima cosa bisogna stabilire quale sarà la vostra meta e le temperature che troverete; inoltre, se scegliete paesi musulmani, evitate minigonne, canotte e vestiti troppo scollati. Se scegliete paesi particolarmente poveri evitate di ostentare lusso e oggetti preziosi (io porto solo la fede).

LA PROGRAMMAZIONE IN UN VIAGGIO FA LA DIFFERENZA!

Partiamo dai miei MUST-HAVE, ossia cosa non può mai mancare nella mia valigia. Sono oggetti talmente necessari che mi seguono in tutti i viaggi.

Definiti gli “indispensabili”, create una lista con tutto ciò che pensate possa servire. Io, se si tratta di viaggio lungo e impegnativo con cambi di clima o situazioni (per esempio dalla città al trekking), inizio almeno una settimana prima. In questa fase non è strettamente necessario essere parsimoniose. Scrivete ogni cosa vi passa per la mente! Successivamente farete una cernita delle cose veramente essenziali. Una volta definita la lista finale, potrebbe essere necessario correre ad acquistare qualcosa. Qui vi rimando di nuovo all’articolo relativo al “Come preparare un viaggio”.

Ovviamente il format della valigia (trolley da stiva, zaino da trekking o bagaglio a mano) cambia in base alla modalità di spostamento e relativi limiti (auto, aereo, treno, nave…), alla destinazione (se viaggio in Italia, in Europa o fuori dall’Europa), ma anche alla stagionalità del viaggio…

Nonostante l’esperienza e il metodo che ho affinato con gli anni, mi capita sempre di partire con il pensiero di essermi dimenticata qualcosa, ma la lista dei MUST-HAVE mi tranquillizza, perché so che le cose realmente fondamentali e importanti le ho con me.

Ecco ciò che non può mancare nella mia valigia. L’elenco è abbastanza fisso, ma allo stesso tempo in evoluzione e continuo adattamento:

  • documenti come carta d’identità o passaporto e la patente di guida. Inoltre, porto sempre con me la fotocopia del documento di identità e la sua versione in PDF (sia nella posta elettronica che sul telefono);
  • soldi, bancomat e carte di credito (abilitate per la destinazione) e relativi numeri per il blocco;
  • la mia reflex, il suo caricabatterie e le schede di memoria;
  • il mio K-Way giallo, comunque un impermeabile di quelli ripiegabili e un copri zaino, sempre impermeabile, ripiegabile per la mia reflex. Se invece si tratta di una meta fredda il mio K-Way imbottito con cappuccio;
  • occhiali da sole per proteggermi non solo dal sole, ma anche dal vento;
  • una sciarpa, utile sia per le destinazioni fredde ma anche per gli sbalzi termici delle mete calde, ricordo ancora il freddo pazzesco provato entrando al Dubai Mall nel mese di luglio;
  • un copricapo che varia in base alla destinazione;
  • le Havaianas, non amo fare la doccia a piedi nudi (se non a casa mia);
  • un costume da bagno, a prescindere io lo porto;
  • un giubbino di pelle
  • il beauty con tutto il necessario magari con i prodotti in versione mignon e travel size! Nel beauty non manca mai una crema da sole, un gel igienizzante mani, lo spray Eucasol della Just (per annientare odori vari ed eventuali), un antizanzare se vado al caldo. E se faccio un viaggio lungo, mi porto sempre almeno uno smalto e i dischetti con il solvente. Non porto più l’acetone in bottiglietta perché una volta è uscito nella valigia ed ha fatto un disastro nonostante fossero uscite solo poche gocce;
  • fazzoletti;
  • una bustina con un pezzo di sapone di Marsiglia e una spugna;
  • una borsa morbida pieghevole, di quelle che diventano piccolissime e si nascondono in valigia, perché può sempre servire;
  • guida e mappa, io preparo sempre un itinerario e mi stampo tutto (per questo vi rimando di nuovo all’articolo “Come preparare un viaggio”);
  • medicinali, disinfettante (io uso un mini-spray ricaricabile preso da Sephora), cerotti, compeed, qualche dischetto di cotone;
  • adattatore per presa di corrente (in base al Paese e solo se serve);
  • cellulare, caricabatterie e cuffie;
  • un paio di scarpe di riserva (se quelle che indosso dovessero inzupparsi con la pioggia, non è piacevole stare con i piedi bagnati);
  • zainetto o borsa di pelle (in questo modo ho anche la borsa) dove inserisco sia la tracolla Manfrotto, dove alloggiano la mia reflex e due lenti, sia una bustina/portadocumenti leggerissima dove sistemo le cose più importanti, come i documenti, cellulare, soldi, contatti;
  • buste di plastica in cui ripongo tutto l’abbigliamento. Perché non si sa mai, si può sempre rompere qualcosa, come l’acetone. Inoltre ho un po’ la fissa degli odori sui capi d’abbigliamento e non mi piace l’odore di “umido” che prendono in alcuni posti;
  • una mia “new entry”, alcune barrette sostitutive del pasto. Ho una malattia infiammatoria cronica all’intestino per cui non posso assolutamente mangiare cibo contenente spezie. Non parlo di cibo piccante, ma di tracce di spezie. Come potete immaginare in moltissimi paesi mangiare per me è veramente difficile.

Sebbene l’abbigliamento sia molto legato a stagione, clima, destinazione, durata, tipologia di viaggio nonché molto soggettivo, ritengo comunque che per alcuni aspetti sia assolutamente trasversale e condivisibile.

Per l’outfit vi rimando ai consigli di Asia

Ogni volta che si prepara una valigia arriva sempre il momento in cui si è in crisi perché la scelta dei vestiti da portare è troppo ampia. Ecco quindi delle semplici regole per essere alla moda anche in vacanza, senza dover portare con sé l’intero armadio!


Per prima cosa è importante scegliere degli outfit contati e soprattutto intercambiabili. In base al numero di giorni previsti per la vacanza consiglio di scegliere un outfit comodo per il viaggio di andata e di ritorno, magari una tuta o dei pantaloni in un tessuto morbido, sconsiglio vivamente i jeans o qualsiasi indumento stretto in quanto è il peggior nemico per la corretta circolazione sanguigna. Ora viene la parte più difficile, scegliere cosa indossare nei restanti giorni. Ovviamente tutto varia in base al tipo di viaggio; località esotiche, montagne, foreste sperdute, città d’arte o spiagge paradisiache richiedono specifici indumenti. Consiglio sempre di partire da un capo, che può essere una t-shirt, una camicia o un pantalone e da li creare un outfit completo, aggiungendo anche un singolo capo come alternativa da intercambiare. Cosi avrete abbinamenti diversi e risparmierete spazio!


Siate pronti ad ogni evenienza! Certo, meglio viaggiare leggeri ma sono dell’idea che bisogna essere pronti a qualsiasi cosa possa succedere, un caldo imprevisto, un calo drastico della temperatura, una bufera inaspettata. Anche se andata al mare portate con voi una felpina o un golfino, potreste rimpiangere di averli lasciati a casa!


Prediligete capi comodi ma senza rinunciare ad essere fashion, come si fa? Con gli accessori giusti! Un semplice outfit total black o un semplice jeans con una t-shirt se abbinati a un bel paio di orecchini, una collana o ad un’acconciatura curata risulteranno subito più alla moda.

Il vostro motto deve essere less is more. Siate essenziali e scegliete con cura cosa portare, non esagerate con i vestiti perché rischierete di portare troppe cose e finirete per non utilizzarle, riempiendo spazio inutilmente.


Asia ferraris

Assolutamente in linea con quanto detto da Asia, la parola chiave per il mio abbigliamento in viaggio è: PRATICITA’.

Visto che amo fare viaggi itineranti, spesso con ritmo serrato, non amo perdere tempo a pensare e cercare cosa mettermi e quindi lo decido prima. Nei giorni che precedono la partenza mi faccio un “calendario” indicativo di ciò che mi servirà. Poi preparo gli accoppiamenti e li imbusto. Bisogna scegliere dei capi di abbigliamento semplici, con colori neutri, facilmente abbinabili tra loro così da sfruttarli in più occasioni. Ve lo dice una che AMA I COLORI FORTI E BRILLANTI!

Nei viaggi lunghi ciò che metto il giorno successivo spesso lo indosso la sera precedente. In un viaggio a Cuba di 21 giorni avevo preparato le buste in modo maniacale giorno per giorno numerandole. Recentemente le suddivido per “tema”. Vi faccio l’esempio del viaggio “Vietnam e Maldive” (vi rimando ai diari di viaggio specifici della parte Vietnam e della parte Maldive) che prevendeva giornate in città, giornate in mezzo ai campi di riso, giornate di trekking nel nord del Vietnam, una notte sul treno, una crociera sulla nave e infine il mare.

In quel caso ho suddiviso le mie buste per “tema”:

  • Città, per le giornate a camminare nel caldo di Hanoi
  • Escursioni, le giornate tra trekking, spostamenti vari
  • La sera, qualcosa extra e carino ci sta sempre
  • Le cose da lasciare là, ciò che uso e poi regalo (in alcuni paesi non si offendono, anzi)
  • Gli irrinunciabili, ognuno di noi ha qualcosa a cui è particolarmente legato e che vorrebbe a tutti i costi indossare in vacanza
  • Mare, per la parte Maldive

Per non ripetere gli stessi errori, prendete appunti e non fidatevi della vostra memoria. Durante la vacanza annotate le cose di cui avreste avuto bisogno e quelle che invece non vi sono servite affatto. Queste informazioni sono un punto di partenza per i vostri viaggi futuri.

Pubblicato da seca75

Un viaggio inizia molti mesi prima di partire, esattamente quando, tra le varie opzioni, mi convinco che QUELLA sarà la mia prossima meta e me ne innamoro così intensamente da ritenere che sarà la più bella. Difficilmente un viaggio mi delude, quasi sempre invece mi fa provare emozioni inaspettate! Il più bel viaggio, è quello che non è stato ancora fatto. Loick Peyron

8 pensieri riguardo “Come preparare una valigia

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