È stata una vacanza indimenticabile, veramente stupenda, un sogno! In un viaggio unico siamo riusciti a visitare una città entusiasmante ed a rilassarci circondati da un mare talmente bello che faccio fatica a descriverlo.
New York la sognavamo sia io che il mio compagno da tanto. Volevamo però fare un viaggio con una parte sia impegnativa che rilassante.
Durante una puntata di Donnavventura (se non sbaglio del 2009) ero stata letteralmente catturata da Exuma, un’isoletta della Bahamas, che me l’ero appuntata su un post-it. Fondamentale per definire l’itinerario è stato il Web: TripAdvisor, Turisti per Caso e forum vari.
L’arcipelago delle Bahamas è composto da centinaia di isole. Noi abbiamo scelto Exuma, che fa parte delle cosiddette “out islands”, lontane anni luce dal lusso e dalla mondanità di Nassau. Exuma è una destinazione adatta per chi cerca una vacanza di puro relax, all’insegna della vita di mare e della semplicità, non troverete divertimenti serali, qualche buon ristorante ma nulla di più. Il punto forte qui è il mare, uno dei più belli che abbiamo mai visto. Le spiagge sono tutte meravigliose: con sabbia bianca, mare cristallino e trasparente.
Exuma è situata in uno degli arcipelaghi più selvaggi delle Bahamas. Le Exuma sono un arcipelago di 365 isolette coralline, una per ogni giorno dell’anno, almeno così dicono. “Snobbate” dal turismo di massa, attirano invece pochi visitatori ben informati. Si trovano a sole 35 miglia a sud-est di Nassau e si dividono in tre grandi aree: Great Exuma, Little Exuma e Exuma Cays. Great Exuma, lunga circa 60 km, è l’isola più grande dell’arcipelago e su di essa è situata George Town, il capoluogo del distretto. Great Exuma è collegata con un ponte a Little Exuma, la seconda isola in ordine di grandezza. Il resto è composto da Cays di varie dimensioni raggiungibili solo con barche, di cui la maggior parte sono lingue di sabbia disabitate o isolotti privati con ville lussuose.
Ci è piaciuta così tanto che nel 2016 abbiamo deciso di esplorare la “sorella” maggiore Eleuthera…che vi la racconterò in un altro diario!
I voli con United Airlines, acquistati a marzo tramite agenzia, NY Newark-GGT Exuma, con scalo a Fort Lauderdale, li abbiamo pagati € 460 a testa A/R.
Ad Exuma abbiamo alloggiato al Coral Gardens, spendendo $ 1.065 in totale per 9 notti con la colazione. Il proprietario Pete è gentile, preciso e disponibile. Per chiamarlo c’è una simpatica campana fuori dalla porta d’entrata. La nostra camera era sempre pulita ed in ordine. La colazione è preparata con cura quasi maniacale, anche se non proprio abbondante!
Ci siamo trovati molto bene anche se in maniera completamente diversa rispetto all’esperienza vissuta ad Antigua (vacanza fatta con la stessa formula a febbraio 2012). Peter, da classico inglese, appariva abbastanza freddo e distaccato facendo il suo lavoro senza andare oltre, mentre Richard è stato in grado di trasmetterci il desiderio di averci ospiti, il piacere di cucinare prelibatezze per noi, la voglia di condividere esperienze di vita.
Peter metteva a disposizione le proprie auto a $ 60,00 al giorno.
Pagamenti. Nei locali difficilmente accettano la carta di credito (il motivo è che ci pagano le tasse). Peter, a parte l’acconto versato dall’Italia con PayPal, lo abbiamo saldato in contanti. A George Town si trovano bancomat per prelevare.
George Town è praticamente formata da una rotonda, una ventina di case, qualche negozio, una chiesa, un supermercato, due banche, due distributori di benzina e qualche bancherella.
La gente è ospitale…se cammini sul ciglio della strada, si fermano per darti un passaggio.
Attenzione: la guida è a sinistra.
Cibo. Si mangia malino e si paga tantino (rapporto qualità prezzo è bassissimo). Molto fritto (anche l’aragosta fresca!?!?). State attenti all’orario di chiusura dei ristoranti, in quanto chiudono abbastanza presto (alle 22 per loro è già notte profonda)!
Nei supermercati è tutto molto caro!
Mare. Un paradiso ovunque! Exuma, a differenza di molte località caraibiche, ci ha stupiti per la limpidezza del mare. Inoltre, le sue spiagge offrono colori spettacolari, sabbia bianchissima e finissima (quasi borotalco).
Riassumo l’itinerario dell’intera vacanza:
16-19 agosto a New York.
19 notte a Newark
20-29 agosto Exuma (Bahamas)
29 agosto ritorno su Newark
30 agosto-1° settembre New York
1° settembre rientro a Milano Linate
20 agosto 2012
Abbandonato il caos di NY (Prima parte del viaggio – diario di New York), siamo stati “catapultati” in un paradiso naturale, quasi deserto, nel bel mezzo del Mare dei Caraibi!
Sbrigate le veloci pratiche del minuscolo aeroporto, in pochissimi minuti eravamo con Willy, il taxista di fiducia di Peter e in 15 minuti eravamo al nostro alloggio al Coral Gardens.
Dopo averci accolti, Peter ci ha mostrato la nostra camera e ci ha aspettati nella zona comune per il briefing iniziale, dandoci le indicazioni essenziali. Ci ha spiegato anche che ad Exuma le “chiavi non esistono”! Di fatto le chiavi della camera non le abbiamo mai avute, le chiavi dell’auto le lasciavamo all’interno in un portaoggetti! A giustificazione di questo Peter ci ha detto “è più facile ritrovare un’auto in quest’isola che una chiave in mezzo la sabbia!”. E come dargli torto!?!
Nel pomeriggio siamo andati prima al supermercato Smitty’s indicatoci da Peter (comodo ma più caro di quello in “centro”) e poi nella spiaggia vicina, Hoopers Bay, che è veramente molto bella e famosa per i suoi pontili, dai quali poter ammirare le tartarughe marine.
Per cena siamo andati allo Splash, in cui siamo tornati più volte durante la vacanza, in quanto l’isola non offriva molte altre alternative. Abbiamo provato sia pizza che hamburger. Non abbiamo mangiato male, ma il rapporto qualità prezzo è mediocre ed il personale non è particolarmente ospitale. In compenso si può pagare con carta di credito!
21 agosto 2012
Dopo aver fatto colazione, Peter ci ha consegnato la macchina, con la possibilità di prenotarla giorno per giorno a 60$.
Destinazione: il sud dell’Isola “Little Exuma”.
Da grande appassionata della serie “Pirati dei Caraibi”, non potevo farmi mancare la spiaggia dove sono state girate alcune scene di “Pirati dei Caraibi – La maledizione del forziere fantasma”.
Passato Forbes Hill, siamo andati alla stupenda spiaggia di Fort Beach e dopo aver fatto il bagno, abbiamo raggiunto la famosa Tropic of Cancer Beach. Spiaggia che lascia veramente senza fiato per i colori da favola e per la sua sabbia bianca e finissima.
Non potevamo non pranzare da Santanna’s, un piccolo locale informale in riva al mare. Denise Rolle, la proprietaria, è gentilissima e si vede che è abituata ad aver a che fare con turisti essendosi prestata a fare foto con noi! Come d’abitudine, ha tirato fuori il book delle sue foto con Johnny Deep ed Orlando Bloom scattate in occasione delle riprese dei Pirati dei Caraibi. La troupe e gli attori hanno fatto “campo base” in zona per alcune riprese.
Finito il pranzo ci siamo rilassati un po’ in spiaggia.
Al rientro verso il nostro B&B, ci siamo fermati al Williams Town Salt Beacon, sempre a Little Exuma, da cui si gode di una stupenda vista dall’alto.
Rientrati a casa, abbiamo concordato con Peter la prenotazione di un’escursione per il giovedì 23 agosto.
22 agosto 2012
Giornata dedicata al Nord dell’isola.
Dopo una breve sosta a Mount Thompson per ammirare le Three Sister’s (tre rocce che escono dal mare), ci siamo diretti a Emerald Bay (la spiaggia del Sandals) scegliendo la parte più a sud della spiaggia che ha colori bellissimi e dove abbiamo fatto parecchi bagni.
La sosta successiva è stata Cocoplum Beach e Runaway Beach.
Provenendo da George Town, poco prima di Rolleville, troverete due deviazioni sul lato destro della carreggiata: la prima (quella per Cocoplum) non ha nessuna indicazione, mentre la successiva indica Runaway Beach.
Cocoplum è una di quelle spiagge indimenticabili, soprattutto se avrete la fortuna di vederla con la bassa marea in una giornata soleggiata. Con le condizioni ideali, alcuni banchi di sabbia bianchissima emergono dalle acque turchesi, creando un paesaggio di grande suggestione. E’ possibile camminare in mezzo al mare per centinaia di metri dalla riva, fino a raggiungere persino le vicine isolette, tra incantevoli sfumature alla ricerca dei famosi sand dollar.
Runaway beach è il prolungamento di Cocoplum, un’altra spiaggia paradisiaca.
Rientrati al B&B, ci siamo preparati e siamo andati a cena in una di quelle “baracche” che ci sono sulla strada verso George Town. Non abbiamo mangiato male considerato il fatto che è tutto fritto e speziato (nonostante l’espressa richiesta in quanto non posso assolutamente mangiare speziato, per dei problemi all’intestino).
23 agosto 2012
È il giorno della tanto attesa gita. Siamo stati fortunati ad averla pianificata nei primi giorni di vacanza. Stava arrivando l’uragano Isaac e non avremmo più avuto la possibilità di vedere quelle meraviglie!
Presa la nostra auto, seguendo le precisissime indicazioni di Peter, ci siamo diretti in direzione Nord a Barraterre dove ci aspettava un bellissimo catamarano a motore.
L’escursione organizzata da Four c’s Adventures è stata veramente bella anche se un po’ costosa ($160 a testa pranzo escluso), ma ne è valsa assolutamente la pena. Sulla barca abbiamo fatto amicizia con altre due coppie, una delle quali alloggiava con noi da Peter.
Il tour, oltre a prevedere parecchia navigazione, è composto da una breve sosta a Starfish Bay (dove fanno vedere le belle stelle marine), seguita da bagno al Thunderball Grotto (famosa per l’omonimo film Agente 007) e pausa pranzo su Compass Cay (dove attracca la barca c’è pieno di squali nutrice e consiglio il bagno in quanto innocui).
Poi si raggiunge la famosa Big Major Cay (Pig Beach) dove ci sono i maialini-nuotanti.
Faccio una breve parentesi su quest’isola. I maiali vivono sull’isola da decenni, ma le loro origini rimangono in gran parte un mistero. Dice Ventoi Bethune (Inspector at the Bahamas Humane Society) “i maiali vivono sull’isola da tanto e sono abituati a nutrirsi con ciò che trovano in natura” ma, con l’aumento del turismo, oggi si affidano agli umani più di quanto abbiano mai fatto. Aggiunge “ora rimangono sulla spiaggia e non vivono più nella foresta”. Durante il 2017 come riporta la Bahamas Humane Society, 7 di questi animali selvatici sono stati trovati morti. Il bilancio delle vittime potrebbe salire il che significa che dei famosi suini delle Bahamas sopravvivono appena 8-9 esemplari, di cui poco più della metà sono adulti.
Dopo una breve sosta all’isola delle iguane (Great Guana Cay) si raggiunge IL PARADISO: un atollo di sabbia che spunta dal mare formando una piscina naturale con dei colori indescrivibili! Per me, solo questa sosta vale l’intera giornata.
24 agosto 2012
Gita a Stocking Island.
Abbiamo deciso di partire nonostante il brutto tempo. L’uragano Isaac ci stava passando vicino!
Un po’ di pioggia, un bel vento, ma con i nostri “nuovi compagni di viaggio” (le due coppie con cui abbiamo fatto l’escursione il giorno precedente) siamo partiti verso il porto di George Town e abbiamo preso il water taxi.
Stocking Island non ci ha accolti con i suoi colori migliori a causa del cielo coperto, ma ci ha comunque deliziati con le razze, una delle “attrazioni dell’isola”, che girano in acque libere per la spiaggia del Chat’n Chilly. Superati i primi timori, ci siamo accorti che sono abituate a stare in mezzo alla gente. Pertanto ci siamo un po’ alla volta avvicinati, nuotando con loro fino al punto di toccarle. Sono dolcissime, si avvicinano e sembra che ti accarezzino!
Per il pranzo l’unica scelta disponibile era il Chat’n Chilly. Non si mangia male, abbiamo preso un buon Hamburger, accompagnato da una freschissima birra Kalik!
Verso le 3 del pomeriggio, sotto il diluvio, sono venuti a chiamarci perché stava partendo l’ultima corsa del water taxi. Ha continuato a piovere per tutto il pomeriggio e ne abbiamo approfittato per fare due spese in “centro”, al supermercato di George Town.
Per cena siamo andati con altre 3 coppie al ristorante dell’Exuma Palms Hotel. Abbiamo scelto quel ristorante perché ce ne aveva parlato con entusiasmo una coppia conosciuta sempre da Peter. Abbiamo preso dalla pizza al primo di mare. Nel mio caso, ho ordinato le linguine alle code di gambero e pomodorini, richiedendo espressamente la pietanza senza alcun tipo di spezie dicendo di essere allergica. Il mio compagno invece ha ordinato lo stesso piatto ma “standard”. Il piatto era abbondante e la pasta al dente. Piccolo problema: il piatto del mio ragazzo era quasi immangiabile da tanto era piccante (dopo 3 forchettate aveva la bocca anestetizzata), il mio era leggermente piccante, pertanto non ho potuto mangiare la tanto desiderata pasta. Naturalmente, non ci siamo più tornati!
25-26 agosto 2012
Purtroppo, a causa del passaggio della coda di Isaac, sono state entrambe giornate non belle, durante le quali ha piovuto, a volte parecchio.
27 agosto 2012
La coda di Isaac ha abbandonato Exuma ed è tornato il sole!
Abbiamo deciso di tornare a Cocoplum Beach. Siamo arrivati la mattina presto, con i colori giusti e la bassa marea! Beh spettacolo puro e colori da paura!!!
Siamo rimasti in quel paradiso naturale praticamente tutto il giorno.
28 agosto 2012
Abbiamo deciso di tornare a Stocking Island che abbiamo ammirato con i colori “giusti”! Abbiamo optato per la conch salad, il piatto tipico dell’isola. Un ragazzo su un tavolo in riva al mare la prepara e poi attira le razze gettando i resti in mare.
Sul versante opposto dell’isola, un sentiero raggiunge la parte oceanica di Stocking Island. Vi troverete di fronte ad un paesaggio completamente diverso rispetto alle varie spiagge più famose di Exuma. L’oceano lambisce un lungo tratto di costa selvaggia, protetto da suggestive barriere rocciose che formano incantevoli piscine naturali, con acqua limpida e cristallina.
29 agosto 2012
Purtroppo, è arrivato il momento di abbandonare un paradiso naturale come Exuma per tornare nella caotica New York.
Unico rimpianto è quello di non essere andata a vedere il tramonto da Catch a Fire. Avevamo pianificato di andarci l’ultima sera, ma un disguido con la prenotazione dell’auto l’ha fatta saltare.
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