L’emergenza Corona Virus ha completamente mandato a monte i miei programmi di viaggio. A metà marzo sarei dovuta andare con due amiche a Napoli, città vista parecchie volte per lavoro, ma mai veramente visitata.
Ryanair ha cancellato i voli e ci ha rimborsato completamente l’importo della prenotazione. Ho ottenuto il rimborso anche da Booking per il bellissimo B&B da me prenotato in pieno centro. Riprogrammerò!
Avevo già pronto anche “IL VIAGGIO 2020”. Era, anzi è organizzato in modo dettagliato: l’itinerario, gli alberghi, i voli, il nolo auto ed alcune escursioni già prenotate.
Il viaggio, con partenza inizio giugno, prevede: prima tappa San Francisco, un pezzettino della Pacific Coast Highway, Sequoia, Death Valley, Las Vegas, Bryce Canyon, Page ed Antelope Canyon, Monument Valley, Grand Canyon e poi la lunga strada verso la costa di Los Angeles.
Il TURISMO sarà uno dei settori che più risentirà di questa gravissima emergenza.
Premesso che la salute ha la priorità su tutto, in questo difficile momento, mi sto ponendo una serie di domande.
Quale relazione avremo col “fare turismo” una volta passata questa emergenza?
Il viaggio cambierà nei modi e nei tempi? I nostri comportamenti torneranno come prima?
Questa pandemia quanto cambierà le nostre abitudini ed i nostri desideri di evasione, di svago e di conoscenza?