La più grande foresta pluviale della Terra

La regione amazzonica custodisce la più vasta foresta pluviale al mondo e il più ricco sistema fluviale esistente. Il Rio delle Amazzoni raccoglie circa il 20% dell’acqua dolce che si trova sulla Terra, mentre la foresta condiziona e regola il clima dell’intero pianeta.
La foresta amazzonica si estende su una superficie di 6,5 milioni di km² e si sviluppa sul territorio di ben nove Stati sudamericani (Brasile, Bolivia, Perù, Ecuador, Venezuela, Colombia, Guyana, Suriname e Guyana francese).

Questa sconfinata distesa di vegetazione ha un valore ecologico e ambientale così importante da essere definita il “polmone verde” della Terra ed è persino in grado di influenzare il clima planetario. Una sua parte brasiliana è anche Patrimonio UNESCO dal 2000.
La foresta amazzonica è molto importante anche per la straordinaria varietà di specie che ospita. Un autentico gioiello della natura, unico al mondo. Qui vive il dieci per cento di tutte le specie animali e vegetali conosciute, tra cui il delfino di fiume del Rio delle Amazzoni e il giaguaro. Anche molti uomini dipendono per la propria sopravvivenza dalle risorse offerte dalla foresta. La regione è abitata da più di 500 popolazioni indigene, spesso legate a tradizioni e usi molto antichi, alcune delle quali totalmente estranee agli sviluppi della civiltà moderna.
Questi aspetti rendono l’Amazzonia un luogo mitico, un contenitore di bellezza primordiale, il simbolo di un mondo che rischia di scomparire per sempre inaridendo le nostre vite e il nostro immaginario.
Dev’essere anche questa la ragione che spinge gli amanti della natura a visitarla con tanto entusiasmo e a organizzare tour ed escursioni nei suoi meandri in cerca di vacanze avventurose, dove gli agi lasciano il posto al desiderio di esplorare.
Un viaggio in Amazzonia non è un viaggio ordinario bensì una destinazione unica ed eccezionale. Molte zone della Foresta Amazzonica sono ancora inaccessibili e, solo da qualche anno, alcune sono state aperte al turismo.


Il viaggiatore che vuole conoscere la Foresta Amazzonica deve essere un viaggiatore consapevole che porti valore a queste terre senza rovinarle o distruggerle.
Consapevolezza e rispetto, SEMPRE!
Nella foresta tropicale il clima è caldo e umido. La temperatura media è di circa 27°C e l’escursione giornaliera e stagionale è molto bassa. Difficilmente si supereranno i 35°C anche se l’umidità te ne farà percepire molti di più. Il periodo migliore va da giugno a settembre perché le piogge sono un po’ meno frequenti e il sole si vede più spesso.
Lunedì 3 giugno 2024
Siamo arrivati puntualissimi a Bogotá alle ore 18.15 (da Malpensa con scalo a Madrid), abbiamo velocemente ritirato i bagagli e abbiamo seguito le istruzioni dell’Hotel per la navetta gratuita (servizio ogni 30 minuti h 24).
Abbiamo dormito in zona aeroporto presso l’Hotel Habitel Select in Junior Suite con colazione € 61,26. La nostra camera era grande, pulita e profumata…tutto sommato la considero una buona sistemazione anche se l’abbiamo vissuta pochissime ore. Hanno un comodo ristorante interno che abbiamo sfruttato per una breve cena. Prima di andare a letto ci siamo accertati del servizio navetta per le ore 2! Il giorno successivo si prospettava ancora molto pesante!
Martedì 4 giugno 2024
Dopo la levataccia, ci siamo diretti in aeroporto e in poco tempo abbiamo imbarcato i bagagli e raggiunto il gate. Il nostro volo Latam è partito da Bogotá alle 3.55 (anche se quando l’ho acquistato era schedulato per le 6) e, dopo aver ammirato la prima alba colombiana dall’oblò, alle 6 siamo arrivati a Leticia. Mentre aspettavamo di ritirare i bagagli abbiamo pagato la Tassa di 45.000COP a testa (circa € 11). In aeroporto c’era il transfer mandato da Eliceo che ci aspettava. Il nostro Tour Puerto Nariño Adventure prenotato con Colombia Remote Adventures stava per iniziare! Tour caldamente consigliato da Alessandro e scelto anche per i servizi di transfer e di deposito bagagli.
Ecco il nostro Tour, esclusivo per noi due, costato ben € 1.188. Abbiamo versato un mese prima di partire un acconto del 25% e abbiamo pagato il saldo il giorno prima dell’inizio del tour. Tutto tramite bonifico!

Abbiamo pagato come extra i gambali che erano OPZIONALI. Mi permetto una CRITICA: li ritengo assolutamente indispensabili per un tour del genere e, con il senno di poi, ci sarebbero serviti anche due poncho, che naturalmente la nostra guida aveva (per se stessa).
Complessivamente lo ritengo un buon tour anche se, considerati i pericoli, su alcune cose ci sono sembrati un po’ “leggeri”. Inoltre, soprattutto per il secondo alloggio, avrebbero dovuto comunicarci cosa avremmo trovato e cosa no. Avrei chiesto una sistemazione diversa!
Faccio qualche premessa.
Arrivati in agenzia, ci siamo collegati al loro wi-fi (perché non c’era campo) per comunicare a casa il nostro arrivo in Amazzonia e ci siamo organizzati per tenere solo gli zaini e lasciare in agenzia il bagaglio da stiva. La sera precedente avevamo preparato lo stretto necessario per i 3 giorni in Amazzonia. Vi dico cosa secondo me non deve mancare: un mini beauty-case con campioncini vari, solari, spray antizanzare, adattatore, cappelli con zanzariera, torce da testa, documenti, medicine, impermeabili. Come abbigliamento ci siamo rivolti al Decathlon (pantaloni) e allo store di The North Face (pantaloni e maglie tecniche con cappuccio). La raccomandazione è ovviamente quella di portare abbigliamento di colori chiari, non aderente, traspirante e con asciugatura rapida. In Amazzonia la grande umidità fa sudare tantissimo e, se l’alloggio è senza aria condizionata, il rischio è che la roba non si asciughi!
In agenzia abbiamo incontrato Gloria, la nostra guida, che ci ha accompagnati per i 3 giorni di tour. A causa dell’anticipo del volo abbiamo avuto un paio di ore libere durante le quali Gloria ci ha accompagnati a fare una colazione in un bar molto frequentato da locali e poi un giro a Leticia tra mercato e il centro!








Leticia, il capoluogo del dipartimento di Amazonas, è affacciata sul Rio delle Amazzoni e al centro di un’area chiamata Tres Fronteras perché confinante con Brasile e Perù. Leticia è una cittadina tranquilla, fatta di case basse e tutto sommato piacevole nella sua straordinaria semplicità. La gente è cordiale e generalmente allegra.
Non vi nego che il caldo si è fatto sentire sin da subito e il nostro abbigliamento (lungo per evitare punture varie) ha sicuramente amplificato questa sensazione.
La lancia che da Leticia ci ha portati a Puerto Nariño è partita puntuale alle 9.00 e piena fino all’ultimo posto. Dopo 2 ore di navigazione, svariate fermate su una sponda e l’altra del Rio (da una parte Colombia e dall’altra Perù), siamo finalmente arrivati a Puerto Nariño.






La navigazione sul Rio delle Amazzoni non me l’aspettavo così pericolosa: la corrente è veramente imponente, la visibilità dell’acqua nulla, il tutto è reso ancora più difficoltoso dalla presenza costante di tronchi giganti e da vari detriti. Inoltre, nel tratto verso nord-est (da Leticia a Puerto Nariño) si naviga contro corrente. All’andata abbiamo investito un tronco e, nonostante la rallentata all’ultimo momento, il tonfo lo abbiamo sentito insieme alle parolacce pronunciate dal comandante! Io non me ne intendo ma credo che tronchi di quella dimensione, presi controcorrente, possano fare grandi danni a quelle lance stracolme di persone.
Arrivati a terra sani e salvi, dopo una breve camminata, abbiamo raggiunto il Wikungo Hotel dove abbiamo alloggiato per due notti. Alberto, il titolare, è una persona che sa accogliere e far star bene i propri ospiti!
La nostra stanza era essenziale, pulita e soprattutto con l’aria condizionata, le zanzariere e un frigo. Il letto era piccolino ma comodo. Il tempo di rilassarci e cambiarci e ci hanno servito il nostro primo pranzo amazzone. Cibo semplice, buono e genuino: i nostri primi patacones, il riso e degli spettacolari fagioli!


Dopo pranzo, tra fuso orario e levataccia, ci siamo addormentati!
Alle ore 15 è iniziato con Gloria il walking tour per Puerto Nariño. Nulla di imperdibile però piacevole. Siamo andati prima al mirador e poi siamo scesi verso il porto. Dove abbiamo aspettato il tramonto e dal pontile abbiamo visto i primi delfini di questo viaggio!



















Rientrati, abbiamo cenato in hotel e siamo crollati a letto. Domani si prospetta un’altra giornata molto impegnativa!
Mercoledì 5 giugno 2024
Dopo colazione siamo andati con Gloria e una guida del posto a fare la nostra prima camminata nella foresta amazzonica! Camminata molto bella anche se si trattava della foresta secondaria.

















Breve parentesi… Il termine foresta primaria si riferisce ad una foresta intatta che esiste nella sua condizione originaria. Questa foresta non è stata toccata dalle attività umane. La foresta secondaria invece è quella foresta che è stata disturbata in qualche modo, naturalmente o meno.
Nel pomeriggio abbiamo fatto un’escursione in barca, sempre con la stessa guida indigena della mattina. È stata per entrambi la parte dell’Amazzonia che più ci è piaciuta! È veramente indescrivibile quello che abbiamo visto, lascio parlare le fotografie!
Al termine siamo andati in uno dei laghi abitati dai famosi delfini rosa che sono veramente strani. A parte il colore che varia in base a quanto si muovono (funziona un po’ come noi quando siamo accaldati), non hanno la colonna vertebrale e quindi hanno un dorso più dritto e meno inarcato, non hanno la pinna sul dorso come i delfini che siamo abituati a vedere e quindi quando escono dall’acqua risultano meno eleganti e un pochino più goffi!











In questa giornata abbiamo visto: scimmie, caimani, pesci, farfalle, pappagalli e ovviamente i delfini!
Terminata l’escursione, ci siamo fermati per il tramonto e per ammirare i delfini al porto… Tra i vari grigi ce n’era uno rosa!







Dopo cena siamo tornati nel centro di Puerto Nariño perché c’era una festa locale. Non ci siamo fermati molto in quanto la stanchezza è tornata a farsi sentire!



Giovedì 6 giugno 2024
È stata la giornata più impegnativa…vi assicuro che il nostro rapporto di coppia è stato messo a dura prova!
Avevamo la lancia per Mocagua per le 9 e poco prima di uscire dall’hotel ha iniziato a diluviare. Ero convinta che il mio zaino di The North Face Base Camp Voyager e la borsa K-Way Le Vrai avrebbero retto e invece no…
Il viaggio in barca è stato di una lunghissima mezz’ora perché l’ho vissuto male in quanto mi sono sentita in pericolo. Vi dico solo che diluviava, il pilota aveva il finestrino completamente appannato e la finestra centrale la teneva chiusa per non far entrare l’acqua. Praticamente navigava a “occhi chiusi”. Come vi dicevo in quel tratto del Rio non è tanto il pericolo di incontrare altre imbarcazioni quanto il rischio di scontrarsi con i moltissimi tronchi che galleggiano. Cosa che tra l’altro è successa di nuovo. Dopo l’impatto si è spento il motore e dopo qualche minuto di panico e smadonnamenti siamo ripartiti!



Sbarcati a stento tra tronchi e fango, abbiamo camminato per 10 minuti sotto un muro di pioggia. La nostra guida oltre ad avere il poncho, ha ricevuto anche un ombrello dalla guida locale…noi no, ma eravamo convinti della tenuta degli zaini! Arrivati nella nostra “stanza” sulla palafitta, ci siamo accorti di due cose: in stanza c’era solo il letto, una zanzariera sul letto e una panca (no bagno, no aria condizionata, no luce); i nostri bagagli non avevano retto la pioggia tanto che li abbiamo dovuti strizzare! Abbiamo così sfruttato ogni angolo e chiodo della nostra piccola stanza per appendere il più possibile! Ovviamente esternamente con i rischi di ragni, tarantole e altro non abbiamo potuto appendere nulla. Considerato che non avevamo né clima, né ventola, né ante…potete immaginare quanto si è asciugato!
La nostra stanza




La zona ristoro




Inoltre WC, lavandino e doccia erano all’aria aperta lungo una passerella non proprio comoda da percorrere. Con tutte le zanzare, ragni, tarantole, scorpioni, rettili che c’erano abbiamo deciso di non lavarci! Già solo andare al wc mi metteva ansia!


Aggiungo che a Mocagua c’è elettricità solo dalle 14 alle 22. Questa informazione avremmo dovuto saperla prima di prenotare, oltre al fatto che avremmo dormito in una stanza minuscola, in mezzo alla foresta amazzonica con bagno esterno. Aggiungo che non c’era linea telefonica (le Esim erano inutilizzabili) e il wifi era presente solo nell’area ristoro, a pagamento e solo dalle 14 alle 22!
Va beh…
Come potete immaginare, la giornata non è iniziata benissimo, ma per fortuna poi ha smesso di piovere ed è uscito il sole!
La mattina abbiamo fatto un brevissimo giretto nel paese e Gloria ci ha portati dove c’è la scuola della comunità indigena Tikuna.











Nel pomeriggio con una guida del posto siamo entrati nella foresta primaria.













Percorso che poi abbiamo replicato dopo cena con il buio!













Ovviamente la quantità di insetti che abbiamo visto con il buio, il pomeriggio non li abbiamo visti…chissà dov’erano!?!?! Comunque abbiamo visto un serpente, tantissimi ragni, tarantole, rane, scimmie, caimani, pesci, farfalle.
Verso la fine della camminata notturna la nostra guida stava cercando qualcosa… Terminata l’escursione ho chiesto cosa stesse cercando, mi ha risposta “l’anaconda!”. Con occhi sbarrati gli ho detto “meno male che non l’hai trovata!”.
Il caldo atroce e l’umidità pazzesca si sono fatte sentire sia durante la camminata del pomeriggio che in quella notturna. Inoltre, il percorso prevede una parte di camminata con l’acqua a metà polpaccio (io avevo il terrore che si alzasse e che uscisse dall’acqua qualcosa)!
A parte l’alloggio spartano e la giornata intera senza esserci lavati, devo dire che è stata un’esperienza emozionante e che rimarrà a lungo impressa nei nostri ricordi!
Venerdì 7 giugno 2024
Fatto colazione abbiamo raggiunto il punto di raccolta per prendere la lancia.






Nell’attesa, avevo appena finito di pensare “con tutto quello che abbiamo incontrato in questi giorni ci è andata bene”, e taaaaccc la sfortuna è sempre dietro l’angolo…per me in testa! Nel sistemare la zanzariera del cappello mi ha punto un vespone (giuro era enorme). Un male pazzesco, non vi dico cosa ho pensato mi sarebbe capitato! Nei giorni successivi la mano si è gonfiata talmente tanto da deformarsi e da portarmi a decidere di prendere l’antibiotico.


Comunque, raggiunta Leticia, avevamo ancora qualche ora prima di recarci in aeroporto e Gloria ci ha accompagnati a fare un giretto: prima siamo andati al di là del confine con il Brasile, poi abbiamo fatto una camminata a Leticia e infine pranzato con Gloria in un locale poco turistico.











Dopo pranzo ci ha accompagnati in aeroporto dove ci siamo salutati.
Complessivamente lo ritengo un tour valido, con Gloria sempre con noi e guide locali per ogni escursione. Come ho scritto sopra alcune informazioni avrebbero dovuto comunicarcele anche per eventualmente modificare il tour! Qualche attenzione in più nei confronti del turista (ombrello o poncho) me la sarei aspettata!
Abbiamo comunque visto panorami unici, cose e animali molto lontani dalla nostra quotidianità. Abbiamo conosciuto una popolazione solare, accogliente e curiosa con noi turisti, anche perché è palpabile la consapevolezza che il turismo stia diventando un’importante fonte di guadagno per quelle zone!
Vi ricordo l’itinerario di viaggio che ho suddiviso in 7 parti più l’anteprima:
Una opinione su "AMAZZONIA (Parte 1) – Colombia 2024"