4 Amiche: Io, Mic, Ele e Silvia
3 Regioni: Lazio, Umbria e Toscana
2 Sogni nel cassetto: Civita di Bagnoregio e Cascate delle Marmore
1 città che ci ha ospitate come campo base: Orvieto
Con Mic, Ele e Silvia abbiamo deciso di visitare una zona dell’Italia centrale e per comodità, abbiamo scelto come punto d’appoggio il centro storico di Orvieto.

Abbiamo prenotato un appartamentino per 3 notti presso Casa Ginevra (in Corso Cavour) spendendo in 4 € 469,20 (senza colazione) a cui abbiamo aggiunto la tassa di soggiorno. La struttura non è raggiungibile in auto e per questo motivo, su indicazione del proprietario, abbiamo sempre lasciato la macchina al Parcheggio a pagamento Piazza Marconi, molto comodo per raggiungere l’alloggio. L’appartamento è funzionale e centralissimo, con una camera al piano terra e l’altra soppalcata. Purtroppo il proprietario dell’appartamento non si è mai materializzato e a me questo è dispiaciuto perché preferisco sempre avere un contatto diretto. Nonostante ciò è stato sempre disponibile e attento a darci tutte le informazioni necessarie!
DAY 1 – Venerdì 25 agosto
Grazie alla partenza intelligente all’alba per evitare il traffico di fine agosto, siamo riuscite a visitare brevemente Montepulciano prima di arrivare a Orvieto.



















E’ stata una piacevolissima sosta in uno splendido borgo che non avevo mai visto!


Abbiamo così dedicato il pomeriggio alla scoperta di Orvieto!
Da Corso Cavour, passate di fianco alla Torre del Moro, abbiamo raggiunto il Duomo (ingresso € 5 a testa). Da qui, lungo i vicoli e tra le piazzette del quartiere medievale, siamo arrivate a Piazza Cahen, per dedicare un po’ di tempo al famoso Pozzo di San Patrizio (€ 5 a testa).








Il Duomo. Dedicato a Santa Maria Assunta, rientra nella lista delle più grandi opere medievali italiane. Imponente è la facciata che si presenta con tre grandi portali e il suo rosone a doppio giro di colonnine con archetti. L’interno del Duomo di Orvieto è ricco di capolavori. Impossibile non fermarsi ad ammirare la Cappella di San Brizio, difficile non rimanere a bocca aperta dinanzi a tanta bellezza.

















Pozzo di San Patrizio. Sicuramente è il più noto monumento della città di Orvieto, progettato da Sangallo il Giovane (1483-1546) su commissione del Papa Clemente VII nel 1527, si trova alla fine della strada principale del centro storico, Corso Cavour, occupando una posizione panoramica sui giardini esterni.





Il Pozzo si presenta con una struttura cilindrica con due scale elicoidali che non si incontrano: una per la salita e l’altra per la discesa, così da evitare l’incontro tra chi andava a prendere l’acqua e chi saliva già carico. Il pozzo è illuminato da ben 72 finestre. Indescrivibile è il gioco di luci ed ombre che si vanno a creare nei suoi anfratti.
Consiglio la visita sia al Duomo che al Pozzo di San Patrizio!
Entrambi hanno un fascino pazzesco!
Abbiamo poi proseguito verso Piazza del Popolo dove si affacciano i maestosi Palazzi Papali e l’importante Palazzo del Popolo, per poi giungere a Piazza della Repubblica, dove si trova il Palazzo Comunale e la Chiesa di Sant’Andrea.







Palazzo del Popolo. È il simbolo per eccellenza dell’architettura civile di Orvieto. Un tempo era residenza di chi deteneva il potere cittadino, oggi è sede di eventi culturali e attività congressuali.
DAY 2 – Sabato 26 agosto
Salite in macchina, siamo andate verso Sant’Angelo di Roccalvecce – Il Paese delle Fiabe (a circa 35 km da Orvieto).
Il paese delle fiabe esiste e si tratta di una piccola frazione del Comune di Viterbo, abitata da poco più di cento persone, soprattutto anziani. Si sapeva poco di questo borgo sperduto, dimenticato fino a pochi anni fa. Infatti, nel 2017, è partito un progetto dell’Associazione culturale ACAS, diretta dai fratelli Gianluca e Paola Chiovelli, il cui obiettivo è la riqualificazione e il rilancio di Sant’Angelo, paese d’origine dei loro nonni. Nasce così l’idea di creare un museo a cielo aperto, con murales, installazioni e mosaici dedicati al mondo delle fiabe. Il 27 novembre 2017 arriva la prima opera a colorare la facciata di un’abitazione: è Alice nel paese delle meraviglie, con Bianconiglio e il suo immancabile orologio da taschino.


Negli anni gli street artist hanno dipinto vie, vicoli e piazze del borgo trasformandoli in luoghi magici. Ad oggi sono più di 60 le opere realizzate. L’obiettivo era quello di arrivare a 100 opere entro fine 2023.








































Dedicate anche del tempo a fare due chiacchiere con i pochissimi abitanti (circa 120) che vi racconteranno la storia del paese e i tanti cambiamenti degli ultimi anni. Non sarà difficile trovare qualcuno a cui è stata dipinta la facciata di casa!



Quali graffiti abbiamo ammirato?
Il piccolo principe, Hansel e Gretel, Don Chisciotte, Pinocchio, Alice nel paese delle meraviglie, Charlie e la fabbrica di cioccolato, Mary Poppins, Peter Pan, il gatto con gli stivali, la bella e la Bestia, Pocahontas, Crudelia…
Grazie a questo progetto il borgo ha pian piano cambiato aspetto. Molte attività commerciali un tempo dismesse hanno riaperto i battenti e il crescente flusso turistico ha permesso la nascita di nuovi negozi.
Chi mi conosce sa che questa tappa mi ha estasiata!



In alcuni negozi del paese potete trovare la mappa con la posizione di ogni murale.

Risalite in macchina abbiamo raggiunto Celleno Il Borgo Fantasma.














Insolito, suggestivo e silenzioso, il borgo fantasma di Celleno è stato abbandonato negli anni Cinquanta, quando gli abitanti si sono trasferiti nel paese “nuovo”. Oggi è disabitato, ma ben conservato e tutelato dal FAI. Consiglio una breve visita, per scoprire tra ruderi inghiottiti dalla natura e strade lastricate, quel che resta del suo castello medioevale e delle sue chiese.
Mentre Sant’Angelo trasmette vitalità, qui si ha proprio la sensazione che il tempo si sia definitivamente fermato.
Prima di visitare Civita, considerato il caldo pazzesco, abbiamo raggiunto Bolsena per un pranzetto in riva al Lago e due passi nel piccolo borgo medioevale!









La cittadina di Bolsena, con il suo borgo medievale, sorge su un colle alle pendici dei Monti Volsini, in una bella posizione panoramica. Il centro storico si è ben conservato nei secoli. Abbiamo iniziato la breve visita da Porta San Francesco e, superato l’arco, abbiamo percorso il vicolo principale, molto suggestivo e curato.
Ripresa la strada abbiamo raggiunto il parcheggio per Civita di Bagnoregio.
Visitare Bagnoregio (€ 5 a testa) è sicuramente una delle esperienze più entusiasmanti da fare nel territorio della Tuscia.
La vista dal belvedere, unico punto di partenza per raggiungerla a piedi, è mozzafiato! Una stradina di cemento conduce ad un borgo da favola che sembra essere sospeso tra mito e storia, un luogo magico e mistico. Case antiche attorniano la piazza principale, dove sorge la Chiesa di San Donato, altre si affacciano sulla valle dei calanchi, donando al visitatore una vista unica nel suo genere. Si ha la sensazione di essere sospesi nel vuoto, sorretti da una qualche misteriosa forza che ancora oggi custodisce questo borgo.



La bellezza di Civita, nota come “la città che muore”, rende questo piccolo comune del Viterbese una meta ambita dal turismo nazionale e internazionale. Il paese sta vivendo una grande fase di crescita, legata essenzialmente allo sviluppo turistico. Purtroppo la parte verso il Giardino del Poeta era interdetta per via di alcune riprese che stavano facendo.












L’idea era quella di ammirare Civita dal belvedere al tramonto, ma la stanchezza e il caldo quasi insopportabile hanno preso il sopravvento e così siamo rientrate in appartamento per rinfrescarci e rilassarci prima di uscire a cena!
DAY 3 – Domenica 27 agosto
Finalmente è arrivata anche la tanto attesa giornata alla Cascata delle Marmore. Avevo acquistato i biglietti on line. Per ingresso al parco e accesso al Balcone degli Innamorati (ore 11.30) ho speso per tutte e 4 € 74,40. Ho acquistato sempre on line anche il biglietto per il Parcheggio ex Viscosa a € 9,50.
Prima di raccontare la giornata, faccio una breve considerazione sul Balcone degli Innamorati. Personalmente non riprenderei il biglietto! Il getto d’acqua è troppo importante per permettere di vedere qualcosa e anche con l’impermeabile ci si lava! Per carità, con il caldo che c’era è stata una doccia anche piacevole, ma resta il fatto che non si vede nulla! Potrebbe essere forse più interessante quando il rilascio dell’acqua è spento… Non so!













Aggiungo che mi ero portata il mio K-Way (fatto a giacchino), con cui mi sarei protetta solo il busto e non la macchina fotografica. Per questo motivo, prima di entrare nel parco, ho acquistato un poncho. Posso dirvi che è stato l’euro meglio speso (l’ho utilizzato anche durante una partita di calcio)?!? Super TOOOOPPPP!!!




Siamo riamaste nel parco una mezza giornata e abbiamo percorso i primi 3 itinerari. Il sentiero 1 collega il belvedere inferiore al belvedere superiore: entrambi da togliere il fiato! Spettacolari anche il 2 e il 3, sicuramente più semplici e al fresco!







Verso le 14, terminato il sentiero 3 e ritornate al belvedere inferiore, eravamo indecise se rimanere dentro al parco (pranzare, rilassarci un po’ e fare anche il sentiero 4), oppure uscire e mangiare qualcosa ai baracchini verso il parcheggio e raggiungere il Sacro Bosco.
Purtroppo abbiamo scelto la seconda opzione. Vi dico purtroppo perché la visita al Sacro Bosco di Bomarzo (costata € 13 a testa) ha deluso le nostre aspettative. Probabilmente il parco è scenico per i bambini, ma a noi non è piaciuto. Inoltre immaginavamo sarebbe stata una tappa più “fresca”, e così non è stato. Avrei preferito sdraiarmi al belvedere inferiore della Cascata delle Marmore, all’ingresso Byron, e lasciarmi avvolgere dalla pioggerellina dell’acqua nebulizzata!










In una mezz’ora abbiamo concluso la velocissima visita e siamo rientrate in appartamento!
28 agosto (lunedì)
Prima di tornare a casa, lasciata Orvieto, abbiamo dedicato un’oretta a Pitigliano. Il Borgo è situato nella provincia di Grosseto, in Toscana, ed è noto per il suo affascinante centro storico, le sue origini che affondano nell’antica epoca etrusca e i suoi panorami incantevoli. Il borgo è arroccato su un’altura ed è attorniato da aspri dirupi nei quali si aprono grotte e cave di tufo.
Il comune di Pitigliano è stato incluso nell’elenco dei borghi più belli d’Italia da parte dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani. E’ sicuramente molto bello e ben tenuto, ma mi aspettavo qualcosa di più…



















Abbiamo vistato borghi, ammirato panorami, soggiornato in una città a dimensione d’uomo… Per me è stato un viaggio molto bello che mi ha permesso finalmente di vedere luoghi sognati da anni. Fatta eccezione per il Sacro Bosco, tutto il resto ha soddisfatto le alte aspettative e in alcuni casi è andato anche oltre!
I NOSTRI PASTI a ORVIETO
Aperitivo al Caffè Barrique a due passi dal nostro alloggio. Non molto organizzati, non ci siamo più tornate in quanto hanno provato a rifilarci un bollicine senza bolle!
La nostra prima cena l’abbiamo consumata alla Trattoria del Moro Aronne (Via San Leonardo, 7) dove abbiamo speso € 96 per: un antipasto, 4 primi, un contorno, un dolce, vino, birra, acqua. Complessivamente abbiamo mangiato discretamente.





Per la seconda cena abbiamo prenotato un tavolo alla Trattoria L’Oste del Re (Via del Duomo, 9), dove abbiamo preso: un antipasto, umbrichelli al ragù, umbrichelli al tartufo, stracotto di Suino Cinta Senese, stracotto di Manzo di razza Chianina, un dolcetto, vino, birra, acqua (spesa totale € 88). Devo dire che abbiamo mangiato moooolto bene!!! La titolare veramente molto simpatica e accogliente, era incuriosita da 4 donne non più giovanissime in giro da sole…

Per la terza cena abbiamo scelto Osteria da Mamma Angela. In questa osteria abbiamo preso: due antipasti, due umbrichelli pistacchio e speck, una parmigiana di melanzane, un baccalà all’Orvietana, un contorno, acqua, due bottiglie di vino (€ 20/cad), una birra artigianale (€ 8), acqua, un dolce e due caffè. Spesa totale € 150. Il ristorante, che si affaccia sulla splendida Piazza del Popolo, è semplice ed elegante allo stesso tempo. L’ambiente è piacevole e rilassante, i piatti eccellenti, con materie prime di qualità, hanno il giusto equilibrio tra tradizione e innovazione. Lo staff è accogliente e simpatico.



Le nostre colazioni le abbiamo consumate tutte al Bar Dolceamaro in Corso Cavour. Hanno pochi tavoli, ma abbiamo sempre trovato posto. I dolci sono pazzeschi e le ragazze gentilissime!
I NOSTRI PASTI FUORI DA ORVIETO
Pranzo veloce a Bolsena al Bar del Porto. Piacevole sosta all’ombra sulla riva del lago. Abbiamo pranzato con panino/insalatona, immancabile il giro di birre (speso circa € 10 a testa).
Altro pranzo veloce a Pitigliano da Delizie di Ale & Helga.
Ringrazio le mie amiche, con cui ho condiviso un mini viaggio molto dinamico e interessante che ci ha fatto vivere e apprezzare luoghi stupendi…nonostante il caldo pazzesco!!!
Concludo con un proverbio arabo
“Chi vive vede molto, chi viaggia vede di più”.