Quest’anno ci siamo trovati a causa di “forze maggiori” a dover riprogrammare la nostra estate. Così, all’ultimo, ho contattato la fidata agenzia di viaggi “Oltre i Miraggi” e Lidia, la mia referente, mi ha consigliato di dare un’occhiata ai tour di Combotour.

La Giordania la desideravo da anni e già prima del Covid-19 avevo creato l’itinerario per un viaggio fai da me. Questa volta, trovandomi sotto data, ho cercato soluzioni in gruppo organizzato e subito ho trovato interessante il “Giordania Express”. Infatti, rispondeva sia al mio desiderio di vedere Petra e dormire almeno una notte nel Wadi Rum, sia alle esigenze di mio marito di non stare via troppi giorni.
Il tour ci è piaciuto così tanto da subito che con noi è venuta una coppia di amici con cui ci siamo trovati veramente bene. E’ stato bello condividere con loro questo breve ma intenso viaggio!!!

Quanto ci è costato?
€ 1.380 a testa che includeva:
- volo da Bergamo su Amman con Ryanair
- bagaglio da stiva da 20 kg
- mezza pensione in hotel
- assicurazione annullamento e medico/sanitaria (€ 127)
- supplemento categoria 5 Stelle (€ 100), trasferimenti
- guida parlante italiano
- safari Jeep di 2 ore al Wadi Rum.
Cosa abbiamo speso di extra?
I pranzi, le bevande, le due escursioni extra (Petra By Night € 30 a testa e Safari in Jeep nel deserto di 3 ore nel Wadi Rum € 25 a testa), la sistemazione nel deserto nella Bubble (€ 65).

Qualche info e curiosità:
- L’Euro vale meno del Dinaro giordano! Lo sapevate?
- La parte della Giordania che abbiamo visitato (escludendo la sosta sul Mar Morto) si estende su un altopiano con un’altitudine media di 600–900 m il che regala un clima asciutto e ventilato!
- La Giordania è a 1 ora di fuso orario avanti rispetto all’Italia!
- La bandiera giordana è molto presente sul territorio.
- Portatevi un adattatore per ricaricare cellulari o altro.
- Il costo della vita, considerato anche il cambio sfavorevole, per un turista è molto simile al nostro. Spicca il costo delle bevande alcooliche è molto superiore al nostro, una birra da 33 cl costa 6-7-8 dinari. Per il resto molto simile: una bottiglietta d’acqua 1 dinaro giordano, una calamita non meno di 1 dinaro, i pranzi extra a buffet ci sono costati 12 dinari giordani a testa bevande escluse. Sicuramente la benzina è più economica.
- Vi consiglio di avere sempre un po’ di moneta locale, perchè non ovunque accettano le carte ed è svantaggioso usarle.
- In tutte le sistemazioni c’erano in dotazione due bottigliette d’acqua e prodotti da bagno completi.
- Con i miei problemi alimentari (non posso assolutamente mangiare cibi contenenti spezie) mi sono dovuta adattare a mangiare più o meno sempre le stesse cose: riso bianco, hummus, pane, pollo ai ferri (che la nostra guida Marwan mi ha fatto preparare in un paio di occasioni), olive e poco altro…
Complessivamente a me è piaciuto molto perchè ho visto praticamente tutto quello che desideravo vedere (a parte Jerash).

Inoltre il tutto era organizzato molto bene: al nostro arrivo prima del controllo passaporti c’era una persona ad aspettarci con tutti i documenti e ci ha accompagnati alla macchina, la guida parlante italiano molto precisa e preparata, il driver del pullman sempre in anticipo.
Cosa non mi è piaciuto?
- Mi aspettavo di viaggiare con un gruppo più piccolo e invece eravamo in 26.
- L’ultimo giorno sul Mar Morto non ce lo siamo per niente goduto.
- Le strutture, anche con l’upgrade 5 Stelle, equivalgono a un nostro 3 Stelle! Quanto alla loro posizione, a parte il campo tendato, sia ad Amman che a Petra erano lontane dai punti di interesse.
- Le cene anche negli hotel a 5 stelle erano poco varie e solo a buffet.
- Abbiamo condiviso il viaggio con una coppia e siamo rientrati tutti e 4 con mal di stomaco, un pochino di dissenteria e malessere generale… A tutti è iniziato dopo la notte nel deserto.

Una breve considerazione sui viaggi di gruppo così numerosi.
In un viaggio di gruppo purtroppo bisogna adattarsi e accettare ciò che ti viene imposto di fare. Il tempo è scandito da altri, piaccia o non piaccia. Sinceramente ho mal tollerato i ritardatari sistematici, segno di mancanza di rispetto nei confronti delle altre persone. A Petra alcuni hanno avuto ritardi di più di mezz’ora! Io non amo molto viaggiare in gruppo proprio perché adoro definire io il ritmo delle mie giornate, ma se compro un tour di gruppo accetto sia i pro che i contro!
Terminate le premesse, ma prima di partire con il diario di viaggio, voglio dirvi che sia Petra che il Wadi Rum mi hanno incantata!
DAY 1 – lunedì 12 giugno
Partenza da Bergamo ore 14.10 arrivo ad Amman ore 19.00. Volo puntuale e procedure velocissime. In un attimo eravamo in auto in direzione Amman, nello specifico al Bristol Amman Hotel, dove abbiamo trascorso la nostra prima notte giordana.










L’hotel tenuto bene, sicuramente non nuovissimo e non comodo per visitare la Cittadella di Amman. La nostra camera enorme e pulita, bagno funzionale (con bidet).
DAY 2 – martedì 13 giugno
Itinerario: Amman – Nebo – Madaba – Strada dei Re – Shobak – Piccola Petra – Petra
Dopo colazione, alle ore 8 è arrivato il pullman e siamo partiti per il nostro tour!
Prima sosta sul Monte Nebo, il luogo dove si pensa che Mosè venne sepolto. La vista è spettacolare: Valle del Giordano, il Mar Morto e Gerico dall’altra sponda del fiume Giordano.



















Ripreso il percorso, prima di arrivare a Madaba, abbiamo visitato un laboratorio con annesso negozio, dove portano avanti una tradizione legata alla realizzazione di mosaici. E’ stato molto interessante vedere il lavoro certosino che c’è dietro.








A Madaba, dopo aver percorso le due strade principali…






















…siamo arrivati alla Chiesa di San Giorgio con il suo incredibile mosaico della mappa della Terra Santa. Il mosaico fu realizzato tra il 542 e il 570 d.C. per una chiesa bizantina ed era originariamente costituito da due milioni di tessere disposte su una superficie di 15,6 m di lunghezza e 6 m di larghezza. L’opera raffigura-va l’intero Levante, dal Libano al delta del Nilo, dal Mediterraneo al deserto.




Risaliti sul pullman, abbiamo proseguito sulla Strada dei Re.
Qualche scatto durante il tragitto, anche se fotografare dal pullman non rende molto…








Lungo il nostro viaggio ci siamo trovati in mezzo a una tempesta di sabbia e pioggia annessa.



Dopo una sosta per il pranzo abbiamo raggiunto Shobak e il castello crociato di Montreal.














Qualche ritratto intorno al castello…



Scesi dal castello, abbiamo fatto una variazione all’itinerario: la nostra guida Marwan ha deciso di anticipare la visita a Piccola Petra. Sinceramente credo che la scelta sia stata azzeccata, perchè vedere Piccola Petra prima del Tessssssorrrro ha un senso, vederla dopo non molto!






















Ripresa la strada…



…abbiamo raggiunto Petra e nello specifico l’Hayat Zaman Hotel, dove abbiamo pernottato per due notti.
L’Hayat Zaman Hotel dista circa 30 minuti di strada dal sito archeologico di Petra e la sua posizione regala una vista molto suggestiva. E’ un vero borgo antico, ristrutturato e trasformato in hotel. La nostra stanza, sulla stradina che dalla reception va verso il ristorante, aveva un piccolo salottino con una finestrina, letto comodo e bagno piccolo. Colazione e cena buone, anche se ogni volta che uscivamo dal ristorante puzzavamo terribilmente di cibo! Non è una sistemazione di lusso anche se ha un certo fascino. Sinceramente io non l’avrei mai scelta, perché a parità di prezzo sarei andata a dormire in uno degli hotel adiacenti al sito.
DAY 3 – mercoledì 14 giugno
Petra (di giorno e di notte)
Dopo colazione, alle 7.50, c’era il nostro pullman ad aspettarci per la giornata dedicata alla visita del sito archeologico di Petra. Non esiste una visita della Giordania che non preveda la capitale dell’antico regno Nabateo, Petra!

Pensate che in meno di un ventennio è stata prima riconosciuta patrimonio UNESCO (1985), poi parco nazionale archeologico (1993) ed infine una delle sette meraviglie del mondo moderno (2007).
Persino il grande cinema ha sfruttato lo splendore di questo luogo. Ne è un esempio il film cult del 1989 Indiana Jones e l’ultima crociata, diretto da Steven Spielberg, dove la facciata di El Khazneh diventa il nascondiglio del Graal.

Una curiosità: nel 2011 è stato siglato il gemellaggio tra Petra e Matera. Sia Matera che Petra sono città patrimonio dell’Unesco e scavate nella roccia. Entrambe presentano una stretta connessione con la natura e costituiscono un esempio eccezionale della capacità di creare architetture utilizzando pochi mezzi e risorse locali nel pieno rispetto dell’ambiente naturale. Entrambe hanno vissuto un lungo periodo di declino e dimenticanza e sono da qualche anno protagoniste indiscusse di un vero e proprio boom turistico.




La città perduta di Petra, scavata interamente dall’uomo tra le montagne rosa-rosse, si compone di ben 800 monumenti su una superficie di circa 264 chilometri quadrati. Considerate che dal Centro Visitatori, posto all’ingresso dell’antica città, al punto più lontano, identificato come il Monastero Ad-Deir, ci sono ben 8 chilometri di distanza, che culminano in una scalinata di 800 gradini.
Vi dico solo che noi abbiamo camminato per circa 23-25 km!

Si entra a Petra attraversando il Siq, una gola profonda e stretta…













…che porta al famoso monumento di Petra: al-Khazneh o il Tesoro. Il Tesoro è solo l’inizio! Proseguendo la camminata vedrete infatti centinaia di edifici scavati nella roccia ed erosi dal tempo, con favolose pareti multi-colori.






Appena arrivati nell’area adiacente al Tesoro, siamo saliti per la vista dall’alto. Ovviamente i beduini ti obbligano a salire con loro per tre dinari a cui abbiamo aggiunto un altro dinaro per accedere alla terrazza… La salita mi ha subito spezzato le gambe e non avrei mai immaginato di percorrere tutti quei chilometri!









Abbiamo iniziato con la visita guidata fino all’area ristoro dopo il Grande Tempio e proseguito in autonomia fino le 17.30.








Da soli siamo arrivati fino al Monastero.


Con i suoi 48 metri di altezza e 47 metri di larghezza, il Monastero è uno degli edifici più imponenti di Petra ed è assolutamente da visitare. Da una roccia con una spaccatura, poco sopra il bar, c’è una vista spettacolare!

Poi siamo saliti fino in cima (avremmo potuto evitare!).

La strada per arrivare al Monastero non è corta, ma ne è valsa la pena!












Devo dire che la giornata è stata pesante perché è tutto un sali-scendi sotto il sole e i chilometri sono tanti, ma era assolutamente da fare!
Rientrati in hotel alle 18 circa, giusto il tempo per farci una doccia e cenare, alle 19.45 avevamo il pullman per Petra by Night.
Tutta la strada è illuminata…

…fino al TESORO!


So benissimo che ci sono pareri molto discordanti su questa escursione. Noi eravamo sicuramente distrutti, ma è piaciuta a tutti e quattro! Tornando indietro la rifarei? Credo di si. Ovviamente se non l’avessi prenotata la mattina, poi non l’avrei fatta perché eravamo veramente a pezzi!



DAY 4 – giovedì 15 giugno
Petra – Wadi Rum (Jeep 4×4 per 2 ore inclusa nel tour)
Alle 8.30 siamo ripartiti verso il tanto desiderato Wadi Rum!
Antico luogo di passaggio delle carovane che, cariche di merce preziosa, dalla penisola arabica si spostavano verso nord per raggiungere i porti del Mediterraneo.










Il deserto del Wadi Rum è sicuramente uno dei luoghi più iconici del Paese. Se siete appassionati di film come Lawrence d’Arabia, Indiana Jones, Star Wars, Prometheus e Transformers, riconoscerete sicuramente alcune ambientazioni.

Wadi Rum è una valle scavata nel corso dei millenni dallo scorrere di un fiume fra le lande sabbiose della Giordania meridionale. Il significato di Wadi Rum è letteralmente valle (Wadi) e alto, maestoso (Rum), ma il sito è noto anche ai locali con il nome di Valle della Luna, Wadi al-qamar. Il deserto del Wadi Rum dal 2011 è Patrimonio Mondiale dell’Unesco ed è formato principalmente da distese di sabbia rossastra, a cui si alternano colline d’arenaria e da letti di antichi laghi oramai prosciugati.
Prima sosta alla stazione ferroviaria alle porte del deserto!




Poi abbiamo cambiato mezzo e siamo saliti sulle jeep per l’escursione inclusa di 2 ore.
















Terminato il piccolo tour e consumato il pranzo in un campo tendato, abbiamo raggiunto il nostro alloggio l’Aladdin Camp. Dopo un po’ di trattativa abbiamo deciso di cambiare stanza e dalla tenda Deluxe (bruttina e caldissima) ci siamo spostati in prima fila nella Bubble, sempre calda ma decisamente più accogliente! Il bagno ugualmente bruttino. Cosa dire della sistemazione? Probabilmente la vista vale tutto, anche se la parte trasparente sarebbe da pulire con più continuità. Aggiungo una critica. Quando siamo entrati nella stanza che avevamo prenotato (la prima) sembrava di entrare in un forno. Tutto era bollente: letto, lenzuola, cuscini, lavandino, tazza del water… Io capisco il risparmio energetico, ma sarebbe bastato accendere l’aria condizionata in ogni camera prenotata una mezz’ora prima! Aggiungo che sono venuti a prenderci loro in jeep perché l’ultimo tratto il pullman non può percorrerlo.













Comunque, l’Aladdin sorge in un punto spettacolare: una gola di sabbia circondata da rocce. Cena e colazione sufficienti. Se devo essere sincera è stato il posto dove ho fatto più fatica a trovare qualcosa di commestibile ed ho mangiato poco o niente sia a cena che a colazione.
Neanche il tempo per raffrescare la stanza ed eravamo di nuovo in jeep per l’escursione extra di 3 ore con sosta per ammirare il tramonto.




















Paesaggio da togliere il fiato, abbiamo ammirato due archi naturali…









Con il calar del sole, i colori si intensificano… Ah aggiungo che l’escursione inclusa è più una marchetta ai vari campi tendati per cercare di venderti qualcosa che una vera e propria escursione. Mentre quella extra, vale tutti i soldi spesi!











DAY 5 – venerdì 16 giugno
Wadi Rum – Mar Morto – Aeroporto di Amman
Dopo colazione, la partenza sarebbe dovuta essere alle 8.00, ma hanno tardato con le jeep di una mezz’ora abbondante. Abbiamo così ripreso il viaggio in pullman in direzione nord, verso il Mar Morto, il punto più basso della terra, con i suoi 423 metri sotto il livello del mare.



Siamo scesi al Grand East Hotel, dove abbiamo usufruito di: teli, docce, spiaggia, lettini (erano contati). E dove abbiamo provato l’emozione di galleggiare su un’acqua che ti butta su!
Così ci siamo sparsi un po’ di fango addosso e dopo qualche minuto ci siamo abbandonati al galleggiamento obbligato di queste acque salatissssssime! La sensazione sulla pelle, anche a distanza di un paio di giorni io l’ho sentita!
Il caldo, il malessere generale, il lungo viaggio (4 ore di pullman, 1 ora di transfer per l’aeroporto, 4 ore di volo e 1 ora d’auto per tornare a casa), il punto mare del Grand East veramente bruttino, insomma un po’ tutte queste cose hanno reso poco godibile la giornata! Probabilmente avremmo preferito ripartire subito!
Alle 17.00 siamo saliti su un van per raggiungere l’aeroporto di Amman. Il nostro volo Ryanair delle 20.15 è arrivato puntuale a Bergamo alle 23.25.